Categoria: Costume e società
Per genitori che lavorano senza avere orari certi (viviamo o no in un mondo flessibile, dove, però, gli orari di entrata e di uscita delle scuole pubbliche sembrano scientificamente pensati per genitori che non hanno nulla da fare tutto il giorno?) i problemi da risolvere con la scuola pubblica sono insormontabili. Paradossalmente, attrezzarsi per riuscire a mandare i propri figli negli asili comunali alla fine costa così tanto che anche al meno abbiente conviene il privato.

Molto interessante lo scambio di opinioni tra la Rossanda e Anna Pizzo sulle pagine de "il manifesto". C’è però un punto che entrambe mi sembrano sottovalutare: che possa piacere o no, la scuola privata è riuscita ad aprirsi dei varchi di comprensione, e quindi di accettazione, non tanto per l’eventuale funzione formativa che potrebbe offrire in alternativa al sistema pubblico, quanto per il tipo di offerta che riesce a garantire ai genitori in termini di risposta alle esigenze di vita di tutti i giorni.

Anna Pizzo rileva che anche per l’Italia è da prevedere un fenomeno di corsa alle scuole private proprio da parte dei settori sociali meno abbienti. Quali le ragioni "alte" per spiegare questo tipo di tendenza?
Mi permetta, Anna Pizzo, di contestare che possano esserci ragioni "alte" da indagare. Almeno così è stato per il sottoscritto, genitore con idee comuniste che alla fine ha mandato la propria figlia prima in un asilo religioso ed ora, per le elementari, nel medesimo istituto.

Cosa chiedo a questo istituto religioso per mia figlia in termini di formazione scolastica e cosa avrei invece da recriminare al modello formativa pubblico?
Decisamente nulla. Anzi, la mia preoccupazione maggiore è quella di seguirla passo passo proprio per impedire che possa ricevere una formazione di vita a senso unico.
Molto più banalmente, per genitori che lavorano senza avere orari certi (viviamo o no in un mondo flessibile, dove, però, gli orari di entrata e di uscita delle scuole pubbliche sembrano scientificamente pensati per genitori che non hanno nulla da fare tutto il giorno?) i problemi da risolvere con la scuola pubblica sono insormontabili. Paradossalmente, attrezzarsi per riuscire a mandare i propri figli negli asili comunali alla fine costa così tanto che anche al meno abbiente conviene il privato. E questo, vi assicuro, l’ho verificato conti alla mano.

Si può rilanciare la scuola pubblica senza troppi sforzi d’analisi sui saperi e sui valori da condividere?
Nulla di più semplice a dal risultato certo. Si preveda un orario di entrata meno rigido o spostato in avanti; un sistema in grado di accogliere gli studenti, o meglio, i bambini anche prima dell’orario d’ingresso e dopo l’orario di fine delle attività scolari; si permetta ai genitori di poter prendere i figli all’orario che "possono" senza dover assolvere a pratiche burocratiche impossibili (se per sbaglio c'è la necessità, in alcuni giorni del mese, di ritirare il proprio figlio durante l’orario di lezioni, ci si deve inventare un certificato medico o, in alternativa, non mandarlo a scuola), e la questione del "perché molti settori sociali migrano verso la scuola privata" non si porrebbe.

Scusate se sono intervenuto con argomenti "poco nobili", svilendo in qualche modo i termini della discussione, ma vi assicuro che dalle parti dei genitori i problemi sono molto più "terra terra"; e forse, proprio per questo, tutti si vergognano di discuterli per quello che sono.