Probabilmente si è trattato soltanto di una decina o di una ventina di invasati, ma tanto è bastato per costringere i parigini a vivere un clima di guerra e di orrore.

 


Premesso questo, la storia degli ultimi 25 anni dovrebbe averci insegnato che peggiorare le situazioni è sin troppo facile: nonostante il grande dispiegamento di mezzi e gli eserciti di mezzo mondo, le cosiddette guerre per la democrazia o per combattere il terrorismo di matrice mediorientale o islamico non hanno dato alcun frutto: le aree geograficamente coinvolte sono più instabili che mai; gli invasati sono aumentati esponenzialmente e sempre più capaci, come fu per l'11 settembre negli Usa, l'11 marzo 2004 a Madrid, il 7 luglio 2005 a Londra e a gennaio di quest'anno sempre a Parigi, in grado di agire in maniera efficace in luoghi dove non potrebbero certamente essere combattuti a colpi di bombe intelligenti.
La dico così, dopo le tante opinioni lette che sembrano aver dimenticato questi ultimi 25 anni, con la deformazione tipica di chi da giovane non ha fatto studi filosofici ma tecnici, e senza, pertanto, alcuna voglia o speranza di riuscire a suscitare un momento di riflessione nelle menti di chi ha già la soluzione pronta: quella di sempre.