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Purtroppo, di nuovo in evidenza: Contro ogni forma di razzismo
Vi risultano risoluzioni dell'ONU che abbiano condannato e sanzionato l'intervento unilaterale di Usa e Gran Bretagna? Vi risultano risoluzioni dell'ONU che chiedano agli eserciti che illegittimamente continuano ad occupare l'Iraq di ritirarsi? Vi risultano risoluzioni dell'ONU che non riconoscano il governo fantoccio che gli eserciti occupanti hanno imposto alla popolazione irachena?

Colpita, a Bagdad, una sede ONU.
C'è da rimanere sorpresi?
No, per nulla affatto (ma di questo è meglio parlare più avanti).
Sconfortati e senza parole?
Questo sì; per quanto, c'è da esserne sicuri, non saranno pochi gli sciacalli che, esaurite le formalità iniziali, utilizzeranno immediatamente molte parole per  trarre il massimo profitto dall'ennesimo episodio in grado di scuotere i sentimenti dell'opinione pubblica.
E sì, paradossalmente, è grazie ai buoni sentimenti dell'opinione pubblica che è possibile decidere le sorti del mondo.
O meglio: c'è chi riesce e può utilizzare l'opinione pubblica per i propri fini e chi no.
Prendiamo la guerra all'Iraq.
L'ONU era d'accordo?
No!
La comunità internazionale era d'accordo?
No!
Le opinioni pubbliche di gran parte dei paesi direttamente o indirettamente in guerra erano d'accordo?
No!
Risultato finale: la guerra c'è stata!
Traduzione per i più duri a capire: l'ONU, quando va contro gl'interessi USA, non conta; la comunità internazionale, quando va contro gl'interessi USA, non conta; le opinioni pubbliche, se vanno contro gl'interessi USA, non contano.
Prendiamo, ora, il caso Iraq improvvisamente sganciato dal contesto che ha determinato la sua attuale situazione d'ingovernabilità.
Non si tratta di un'ipotesi assurda, ma della realtà attuale.
Vi risultano risoluzioni dell'ONU che abbiano condannato e sanzionato  l'intervento unilaterale di Usa e Gran Bretagna?
Vi risultano risoluzioni dell'ONU che chiedano agli eserciti che illegittimamente continuano ad occupare l'Iraq di ritirarsi?
Vi risultano risoluzioni dell'ONU che non riconoscano il governo fantoccio che gli eserciti occupanti hanno imposto alla popolazione irachena?
Nulla di tutto ciò può risultarvi e, proprio per questo, con il conforto "indiretto" dell'ONU, possiamo oggi parlare dell'Iraq come se si trattasse di un mero problema di ordine pubblico: "nobile causa" per la quale più d'una forza politica d'opposizione ha pensato bene di autorizzare l'invio di soldati italiani in Iraq.
Cancellato, quindi, il peccato d'origine, per l'Iraq si tratta, nell'immediato, di ripristinare normali condizioni di convivenza democratica. Si badi bene, però, le "nostre" (leggasi USA) normali condizioni di convivenza democratica; ed ecco quindi spiegata la sorpresa e lo sdegno per l'attentato di oggi ad una sede ONU.
E sì, perché se abbattere condomini interi per uccidere Saddam, chi c'è c'è, non deve destare e non desta sdegno, trattandosi, come ci hanno detto, di un "legittimo obiettivo militare"; un attentato contro l'istituzione ONU, che nulla ha concretamente fatto per impedire una guerra illegale e che nulla fa, ma che anzi in qualche modo va legittimando, di fronte ad un'occupazione militare ancor più illegale, deve invece essere considerato un atto di terrorismo.
Ed ecco, allora, che improvvisamente l'opinione pubblica tornerà a contare.
Tolta, infatti, qualche piccola differenza, domani assisteremo all'ennesimo coro, ipocrita, di condanna. Un coro fondato sui buoni sentimenti, certamente, ma proprio per questo ancor più ipocrita ed inaccettabile.
Perché ipocrita?
Per i motivi poc'anzi accennati.
Sfruttare il sentimento comune e condannare un atto di violenza contro persone inermi è sin troppo ovvio. Far finta di nulla, però, come se questi atti di violenza nascano dal nulla, come se improvvisamente ci si trovasse all'anno zero, questo fa parte di una cultura razzista e colonizzatrice sin troppo radicata nelle società una volta definite occidentali.
Del resto, amnesia fa facilmente rima con amnistia.
Auto amnistiati per aver fatto una guerra per motivi inesistenti, si tratta soltanto, oggi, di spostare e stimolare l'attenzione dell'opinione pubblica su altre motivazioni.
E in tal senso, quale miglior causa della lotta al terrorismo che osa colpire l'ONU?